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24/12/2021

Il governo allunga lo smart working ma si dimentica delle partite Iva

Con la proroga dello stato d'emergenza fino al 31 marzo e le nuove norme sul lavoro agile per i dipendenti ai blocchi di partenza da gennaio, viene da chiedersi perché il governo non abbia fatto nulla per lo smart working dei lavoratori autonomi. Quelli, insomma, che hanno una partita Iva. La redazione della Verità ha contattato diverse associazioni di categoria per sapere se vi era stata una qualche forma di supporto o regolamentazione per le tante professioni svolte in Italia che non richiedono un contratto da dipendente. La risposta è stata, più o meno, sempre la stessa: le istituzioni non hanno fatto letteralmente nulla.

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«Stiamo seguendo con attenzione anche il fronte dello smart working», spiega alla Verità Luigi Conte, presidente di Anasf, associazione che rappresenta i consulenti finanziari. La buona notizia, spiegano, è che le nuove tecnologie sono bastate per far operare i consulenti senza dover affrontare troppo ostacoli. «L'attività del consulente finanziario, in quanto autonoma, può essere svolta con mezzi oramai a disposizione di tutti da remoto, limitando al massimo i contatti con i clienti. Discorso diverso riguardo ai dipendenti o collaboratori dei consulenti finanziari ai quali le norme sullo smart working ovviamente si applicano come per qualsiasi altro lavoratore dipendente».

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L’articolo completo è disponibile sul quotidiano LaVerità del 24 dicembre 2021.